Sempre agitat*! 💪 Dopo lo sciopero 🚩 il Comune finalmente apre le trattative (alla buon ora! 📆) ma continua lo stato di agitazione 🙎
Dopo il tentativo di conciliazione in prefettura e lo sciopero del 13 dicembre, finalmente il Comune ha indetto i tavoli per le trattative su contratto decentrato, progressioni, produttivitĂ , assunzioni, sostituzioni servizio sociale, regolamento incentivi tecnici, mobilitĂ , carichi di lavoro servizi 0-6…
Ma per COBAS e USBÂ lo stato di agitazione prosegue
Martedì 12 dicembre si è tenuto presso la Prefettura il tentativo di conciliazione, previsto dalle norme, per lo stato di agitazione indetto dalla RSU.
All’incontro erano presenti rappresentanti di CGIL, CISL, UIL, COBAS, USB, il Capo di Gabinetto e la dirigenza dell’area personale del Comune di Bologna.
Oltre a ribadire i contenuti della vertenza condivisa in RSU su assunzioni, contratto decentrato, progressioni, sostituzioni servizio sociale, regolamento incentivi tecnici, mobilità , carichi di lavoro servizi 0-6, assenza di spazi per assemblee abbiamo denunciato il grave ritardo dell’amministrazione nella convocazione dei tavoli richiesti ormai da mesi.
Nella storia del Comune di Bologna, infatti, non è mai accaduto di trovarsi a metà dicembre senza nemmeno aver avviato le trattative sul contratto decentrato.
La dirigenza del personale ha risposto difendendo a spada tratta le proprie scelte in materia di assunzioni, non concedendo alcuna minima apertura sui temi della vertenza e arrivando persino a incolpare la RSU dei ritardi nella trattativa per avere avviato lo stato di agitazione!
Ricordiamo che lo stato di agitazione è stato avviato il 20 novembre dopo mesi di attesa dei tavoli su decentrato, incentivi tecnici e servizio sociale e l’ennesima promessa non mantenuta di convocazione (promessa fatta persino in due udienze di fronte a tutto il consiglio comunale!).
Lo stesso Capo di Gabinetto si è detto sorpreso che in una città come Bologna le parti dovessero ritrovarsi in prefettura a dicembre non essendo sinora riuscite a instaurare relazioni sindacali sui temi della vertenza e ha proposto alle parti di tentare “accordi ponte” sulla parte economica entro l’anno, calendarizzando fin da subito tavoli sui restanti temi per l’anno prossimo.
La dirigenza, a pochi minuti dalla fine dell’incontro, ha frettolosamente inviato alle organizzazioni sindacali ben quattro convocazioni (accordo distribuzione fondo 2023, avvio contratto decentrato, incentivi tecnici, fabbisogno e formazione).
Una raffica di incontri giĂ preconfezionata per assecondare la prefettura, di tipo “informativo” con la chiara volontĂ da parte dell’amministrazione di far prevalere la logica del “prendere o lasciare” dettata da tempi strettissimi con pochi margini di trattativa.
Ricordiamo che manca all’appello il tavolo sull’annosa problematica del servizio sociale (assenza di sostituzioni di maternità ) richiesto da Cobas dal settembre 2022, con un unico tavolo il 27 settembre, dopo oltre un anno di attesa e raccolta firme da parte della quasi totalità dei lavoratori del settore.
Per questo come COBAS e USB abbiamo deciso di proseguire lo stato di agitazione culminato con lo sciopero di mercoledì 13 dicembre che ha visto una bella partecipazione da parte di lavoratrici e lavoratori di tutti i settori e la chiusura di vari servizi, nello 0-6 e non solo, nonché diversi URP.
CGIL, CISL e UIL hanno invece ritenuto che questa raffica di convocazioni fossero sufficienti a sospendere lo stato di agitazione, rimandando al prossimo anno un eventuale sciopero.
Nel recente volantino di CGIL – UIL però si afferma che “la parte sindacale tutta ha unitariamente deliberato una sospensione temporanea dello stato di agitazione”.
E questo non è assolutamente vero
Si tratta infatti di una decisione unilaterale di CGIL-CISL-UILnon concordata con la RSU.
Nonostante le divergenze sullo stato di agitazione abbiamo comunque proposto un’assemblea di tutta la RSU per proseguire il confronto sui contenuti delle vertenze in corso e lo stato di agitazione.