Scioglimenti: il Sindaco scioglie le Istituzioni comunali. E il giorno dopo si parla già di Fondazione…
“L’emergenza sanitaria ci impone di semplificare e rinnovare le procedure e il superamento di queste tre istituzioni […] e consentirà un coordinamento più efficace con gli altri servizi e una gestione più agile e innovativa“.
Così due giorni fa il Sindaco Merola compie la “clamorosa retromarcia” e annuncia l’improvviso scioglimento di tre delle quattro Istituzioni del Comune (IES, Biblioteche e Inclusione Sociale).
E a noi che da anni chiediamo con insistenza di modificare questo modello di organizzazione (l’”accrocchio burocratico” di cui parlano i giornali, tristemente noto a chi ci lavora dentro…) è subito risuonato un altro roboante annuncio.
Che si riferisce però al 2008:
“Un sistema unificato che, attraverso un maggior coordinamento e agilità nella gestione, consentirà un processo di rinnovamento e semplificazione di tutto il servizio”
Cioé le parole che motivarono l’apertura 12 anni fa dell’Istituzione Biblioteche sono esattamente le stesse usate qualche giorno fa dal Sindaco per… chiuderle!
Ma visto che “stesse parole, stessi errori”, crediamo sia opportuno tornare subito a vigilare sulle scelte di questa amministrazione, anche perché le modalità con cui questa decisione è stata comunicata non ci fanno stare per nulla tranquilli.
Dai primi articoli apprendiamo infatti che di tutto quanto “si è già parlato con i sindacati”.
E di questo molt* di voi ci stanno giustamente chiedendo conto e ragione.
Ma, malgrado quanto scritto dai giornali, la verità è che Sindaco e direttore generale hanno preso una decisione che modifica in maniera così drastica e profonda le Istituzioni culturali cittadine senza fare alcun incontro preventivo con la RSU (cioé con i delegati eletti dai lavoratori), ma (parrebbe) solamente con non meglio precisati “dirigenti” di CGIL CISL e UIL, in un incontro di cui e su cui nessuno ha saputo e sa assolutamente nulla.
La strategia è sempre la stessa: comunicare nelle segrete stanze con interlocutori “selezionati” cercando di lasciar fuori chi è stato democraticamente eletto dai lavoratori per rappresentarli.
A noi però non sta bene.
Tanto più in settori come Cultura e Scuola in cui i sindacati di base hanno la stragrande maggioranza di voti e deleghe.
Anche perché in questo annuncio, le ombre sono molte.
Sempre dai giornali apprendiamo infatti che nelle segrete stanze il Sindaco avrebbe “rassicurato” – non si sa bene chi – che “lo scioglimento non comporterà alcun cambiamento per il personale”, con il solito rinvio a non meglio definiti “percorsi partecipativi con i lavoratori”.
Ma, il giorno dopo, questo è ciò che troviamo scritto nero su bianco su Repubblica Bologna (l’estratto originale è nel volantino allegato):
Per i musei si prevede una fondazione
Ancora una volta il “progetto innovativo” è quello di “sciogliere” la cultura, magari in quello stesso acido che sta corrodendo dall’interno la principale Fondazione cittadina?
Ieri abbiamo preso il telefono e lo abbiamo chiesto a tutti (dirigenti, direttori, politici).
E tutti – ovviamente – negano.
Ma oggi “casualmente” è arrivata la convocazione sindacale per lunedì 25 maggio, a cui abbiamo risposto che riteniamo doverosa la presenza degli Assessori di competenza.
La prossima settimana indiremo una video call su meet per informarvi sull’esito dell’incontro:
per richiedere il link di partecipazione, scriveteci a cobaspirsu@comune.bologna.it