Se chiude l’Istituto Ortopedico Rizzoli scompare una parte di Bologna
Nei prossimi mesi il personale amministrativo dei Servizi Personale, Bilancio e Previdenza dell’Istituto Ortopedico Rizzoli sarà “spostato” (unificato) presso la sede dell’AUSL Bologna, perché ciò “potrà produrre economie di scala”.
Più che un’ottimizzazione delle funzioni di tali Servizi questo spostamento sembra essere un inizio di smantellamento dell’Istituto Ortopedico, specialmente se sarà seguito da altri “spostamenti” (servizio informatico, tecnico, diagnostico, riabilitativo, trasfusionale, della ricerca) o, persino, con la chiusura definitiva di altri Servizi (Pronto Soccorso, laboratorio analisi) che provocherebbero se non la completa e definitiva chiusura dell’ospedale ortopedico, il suo forte ridimensionamento.
Se è vero che i bilanci economici dell’Istituto Ortopedico nel corso degli anni si sono chiusi in perdita, non riteniamo giusto che a causa di una cattiva amministrazione si debbano penalizzare tutti i cittadini bolognesi, dell’Emilia Romagna e di tutta Italia, depotenziando e, forse, portando alla chiusura l’Istituto Ortopedico fondato da Rizzoli, famoso in tutto il mondo, che ha avuto – ed ha ! – grandi chirurghi,eccellente personale sanitario e tecnico/amministrativo ed è, soprattutto, un ospedale pubblico.
Se, invece, l’eventuale chiusura (o ridimensionamento) dell’Istituto Ortopedico Rizzoli è una decisione già presa dai politici che governano la nostra Regione, allora facciamo appello a tutte le forze sociali, politiche, culturali, perché interroghino questi politici al fine di assicurare tutti i cittadini bolognesi, tutti i cittadini dell’Emilia Romagna e d’Italia che l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna non sarà ridimensionato o, peggio ancora, smantellato e portato alla chiusura.
COBAS Pubblico Impiego Sanità
Comitato di Base dell’Istituto Ortopedico Rizzoli Bologna
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