Le vite degli altri 2.0, ovvero la Stasi all’era di Internet

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La Commissione Scioperi dà torto al Comune…
E l’A.C. oggi entra nelle sedi sindacali, fa il backup dei PC sindacali e invia la data dello “sfratto” esecutivo (cartoni compresi)

E’ notizia di ieri che la Commissione Nazionale Scioperi ha deliberato il non luogo a procedere per l’assemblea dell’8 febbraio che il Comune di Bologna ha tentato di trasformare in “sciopero selvaggio”, deferendo i CUB COBAS del Comune di Bologna alla commissione (assieme alle altre sigle sindacali di base e di categoria) http://www.cobascomunebologna.it/wp-content/uploads/2016/02/CUB-COBAS-Assemblee_Negate_Il_Comune_Passa_alle_Maniere_Forti.pdf

Purtroppo la “guerra” alle sigle non solo non si placa di fronte a questo autorevole stop, ma le mosse dell’A.C. sono sempre più rapide e inquietanti:
questa mattina alle ore 9.30 un delegato RSU CUB COBAS, passato casualmente nella sede sindacale di via Ugo Bassi, si è imbattuto in due agenti della Polizia Municipale intenti ad aprire la sede accanto alla propria (in quel momento totalmente vuota).
Alla richiesta di declinazione delle proprie generalità, il sindacato ha chiesto conto di quanto stesse accadendo, venendo informato che l’apertura delle sedi sindacali vuote stava avvenendo per “l’accompagnamento di un tecnico”.
Il delegato a questo punto ha subito chiamato il settore personale del Comune per chiedere conto di quanto stava accadendo, visto che, all’interno delle sedi sindacali, non ci risultava nessun intervento programmato, né richiesto né tanto meno comunicato dall’A.C. (come normalmente avviene).
La spiegazione che il Comune ha fornito è che si trattava di “operazioni di backup  [copia completa dei dati] dei computer sindacali delle sigle prossime al trasloco” da parte di un tecnico informatico di una “ditta esterna” incaricata dal Comune di Bologna.

Il tutto, secondo l’A.C., addirittura a nostra tutela “per evitare la perdita di dati in occasione del prossimo trasloco”!

Quanto accaduto è gravissimo, poiché è evidente che tale procedura mette a serio repentaglio i dati sensibili contenuti nei PC (tutti i dati personali degli iscritti, mail sindacali, documenti interni ecc.) con palesi profili di violazione della riservatezza delle lavoratrici e dei lavoratori, soprattutto dal momento in cui -ripetiamo- non è stata né preventivamente comunicata né tantomeno concordata con le sigle sindacali coinvolte.

Tale condotta è stata confermata dalla mail ufficiale dell’A.C. nella quale il settore personale fa retromarcia rispetto ai propri propositi per quanto riguarda la sede CUB COBAS, ma solo a causa della fortuita presenza di un delegato in sede.

E tutto questo non basta.

Proprio due ore fa è arrivata la comunicazione sulla data dello “sfratto”: “si comunica che le operazioni di trasloco saranno effettuate nella giornata di giovedì 17 marzo a partire dalle ore 8 e indicativamente fino alle ore 17″.
Sempre nella comunicazione, apprendiamo che da lunedì ci “verranno verranno messi a disposizione dei cartoni che potrete utilizzare per sistemare il vostro materiale cartaceo”

Tutto attraverso comunicazioni dell’A.C., senza atti esecutivi di alcun genere.

“Nell’occasione” il Comune di tiene anche ad informarci “che verranno allestite 6 postazioni complete con PC e telefoni”.
40 mq, 6 tavoli e 6 PC (con backup rigorosamente al sicuro “in possesso di ditte esterne”) a disposizione di tutti e 51 i delegati RSU!

L’attacco alle libertà sindacali da parte del Comune di Bologna prosegue senza sosta, più autoritario, antisindacale e antidemocratico che mai!