Il Comune #fermalacultura: bloccato il settore Cultura, azzerati gli eventi e si pensa al taglio delle aperture (e dei salari) di Musei e Biblioteche

L’attuale difficile situazione che stiamo vivendo sta portando tutti i nodi al pettine, assumendo contorni inquietanti che purtroppo risultano drammatici nel momento in cui, oltre alla dolorosa e prolungata crisi sanitaria, stiamo iniziando ad affrontare i risvolti della profonda crisi economica prossima ventura.
I segnali sono chiari e -purtroppo- pesantissimi.
Ma a fronte di tutto questo, è arrivato in questi giorni dal settore Cultura del Comune l’incredibile ordine di bloccare “precauzionalmente” tutte le spese.
Anche quelle già previste.Un bruschissimo e allarmante dietrofront rispetto alle roboanti dichiarazioni d’intenti al recente ultimo incontro sindacale ufficiale con la dirigenza (“dobbiamo dare un segnale“, “nessuno perderà un euro di salario”, “amplieremo le aperture per recuperare le ore”, “aumenteremo le iniziative”, “#laculturanonsiferma”…).
I segnali sono chiari e -purtroppo- pesantissimi.
Ma a fronte di tutto questo, è arrivato in questi giorni dal settore Cultura del Comune l’incredibile ordine di bloccare “precauzionalmente” tutte le spese.
Anche quelle già previste.Un bruschissimo e allarmante dietrofront rispetto alle roboanti dichiarazioni d’intenti al recente ultimo incontro sindacale ufficiale con la dirigenza (“dobbiamo dare un segnale“, “nessuno perderà un euro di salario”, “amplieremo le aperture per recuperare le ore”, “aumenteremo le iniziative”, “#laculturanonsiferma”…).
E questo perché, dopo le finte rassicurazioni e le incoscienti file per la Card Cultura, l’Amministrazione non riesce a cambiare registro e mentalità e torna ancora una volta a parlare insistentemente nei termini di un irrealizzabile “equilibrio di bilancio“.Una scelta suicida per l’unico settore comunale che può e deve in questo momento drammatico sostenere il sistema culturale, mentre al contrario dal Comune si annuncia il sostanziale azzeramento degli eventi e addirittura si pensa al taglio delle aperture (e dei salari dei lavoratori esternalizzati, che l’assessore stesso indica “sotto la soglia di povertà“) di musei e biblioteche, vale a dire agli unici risparmi di spesa davvero in grado di rispondere a buchi di bilancio nell’ordine dei milioni di euro di cui si parla.
Il rischio – sempre più concreto dopo la conferma di oggi da parte del Sindaco – è che, anche a fronte di una situazione senza precedenti come quella attuale, si vogliano per l’ennesima volta applicare meccanicamente le ricette “lacrime e sangue” degli ultimi 20 anni, immolando sull’altare del “pareggio di bilancio” i salari dei lavoratori esternalizzati e l’azzeramento di fatto delle politiche culturali cittadine.
Mentre è per noi chiarissimo che – per usare le parole dell’assessore – è davvero “arrivato il momento in cui tutti noi cambiamo il nostro modo di lavorare” (e – aggiungiamo – di pensare):
- confermando le spese in cultura già previste per il 2020
- prevedendo forti politiche di sostegno all’intero settore culturale
- estendendo le assunzioni di personale in ambito culturale
che – lo ricordiamo – sono già previste dal piano del fabbisogno del personale e più volte annunciate, ma al palo da oltre due anni.
Per saperne di più: [COBAS] Il_Comune_Ferma_la_Cultura