Bando nuovo direttore Istituzione Bologna Musei: ecco il documento dei lavoratori votato all’unanimità
Mercoledì 25 marzo i lavoratori dell’Istituzione Bologna Musei si sono riuniti in una partecipatissima assemblea (vedi foto allegate) indetta congiuntamente da CGIL, CISL, UIL, COBAS e USB per discutere del nuovo bando per il nuovo direttore dell’Istituzione, pubblicato venerdì 20 marzo dall’Amministrazione Comunale e disponibile qui http://goo.gl/11H4Fz
Ecco di seguito il documento votato all’unanimità dall’assemblea, che richiede un urgente confronto con l’Amministrazione Comunale e con l’assessore Ronchi.
Questo documento vuole riassumere la preoccupazione dei dipendenti dell’Istituzione Bologna Musei riuniti in assemblea sindacale mercoledì 25 marzo, sul presente e futuro dell’Istituzione.
Alla luce delle dimissioni del direttore Maraniello a un anno dalla scadenza del suo mandato, l’A.C sceglie di fare uscire un bando per un nuovo direttore esterno per l’Istituzione Bologna Musei, che nel contempo assuma anche “la direzione scientifica e amministrativa dell’Area Arte Moderna e Contemporanea”, cioè del MAMbo e musei annessi (Ustica e Morandi).
Tutto questo in contrasto con:
– il regolamento dell’Istituzione Bologna Musei, che prevede per le singole aree[1] la figura di responsabile e non quella di direttore (scientifico, artistico o amministrativo che sia) come specificato nel bando
– il parere espresso dai lavoratori riuniti oggi in assemblea e dagli attuali responsabili dei diversi musei, i quali fra l’altro si chiedono perché il Direttore dell’Istituzione debba anche ricoprire il ruolo di responsabile di area.
Tra l’altro tale “doppio incarico dirigenziale” non era presente nel precedente bando[2] vinto dal direttore oggi dimissionario, ed è chiaro come ciò comporterà di necessità uno sbilanciamento gestionale e di ripartizione di risorse in favore dell’area interessata dal doppio incarico a discapito delle restanti realtà, che fra l’altro rappresentano il grosso dell’Istituzione.
Oltre a questo bisogna ricordare che l’incarico sarà di poco più di 1 anno e ogni volta che un direttore esterno si insedia ha bisogno di mesi prima di potere fattualmente svolgere le mansioni affidategli. Questo ovviamente per un organismo così vario e composito comporta inevitabili disfunzioni nella routine lavorativa.
Inoltre, nel bando si legge che “il contratto di lavoro avrà durata fino al 30 settembre 2016, novanta giorni dopo la data di scadenza del mandato elettivo del Sindaco”, anche qui andando contro sia al Regolamento sull’ordinamento degli uffici e servizi del Comune di Bologna[3] che al Testo Unico Enti Locali[4].
L’assessore Ronchi solo in question time si degna di informare consiglieri, cittadini e lavoratori di un’avvenuta ricognizione interna tra i dirigenti del Comune, ma non si degna né di adottare per tale istruttoria una modalità pubblica e trasparente (ad oggi non la si trova pubblicata da nessuna parte), né di spiegare perché pur essendoci dirigenti interni che già hanno ricoperto tale funzione in precedenza, nessuno di loro sia stato seriamente considerato.
L’assessore non si degna neppure di spiegare perché si è deciso di non valutare una candidatura interna per la responsabilità di MAMbo, Ustica e Morandi (responsabilità analoga ad es. a quella dei Musei Civici d’Arte Antica) conferendo una Posizione organizzativa di responsabile d’area analoga alle altre responsabilità e non coincidente con la direzione dell’Istituzione.
La scelta di un dirigente interno ad interim (già peraltro attuata ai tempi della precedente Istituzione Musei Civici) e di una Posizione organizzativa interna per l’area contemporanea avrebbe comportato per l’Amministrazione Comunale, visti i tempi e le risorse attualmente disponibili, un ingente risparmio di denaro (attualmente 110.000 €, tenendo conto che il budget totale trasferito dal Comune all’Istituzione è di 920.000 €).
Tale scelta non consente la giusta valorizzazione del personale interno, né solleva funzionari e colleghi dall’inevitabile rallentamento delle attività, con conseguenti difficoltà gestionali routinarie (per non parlare delle straordinarie) in presenza fra l’altro di una carenza di personale ormai cronica oltre a un’età media sempre più alta.
Purtroppo, come è ormai costume di questa Amministrazione, anche questa volta rileviamo come si sia scelto di non ascoltare chi era in grado di dare un apporto positivo e propositivo nella gestione dell’Istituzione Bologna Musei, grazie all’esperienza e alla professionalità spese in anni di lavoro dentro l’Istituzione stessa e al servizio dei cittadini.
Si preferisce viceversa andare avanti, seguendo decisioni che perseguono senz’altro l’interesse di qualcuno che però non è quello né dei lavoratori direttamente interessati, né della cittadinanza (in quanto utenza) verso i cui interessi i lavoratori dell’Istituzione Bologna Musei sono sempre principalmente rivolti.
Per questo l’assemblea dei lavoratori -anche come cittadini- con i suoi rappresentanti sindacali (RSU) chiede all’Amministrazione Comunale il dovuto rispetto, che nel caso specifico consiste in un ripensamento delle proprie posizioni, ricevendo urgentemente i lavoratori e ritirando il presente bando in esecuzione della determinazione dirigenziale PGN 77589/2015.
L’Assemblea dei lavoratori/trici dell’Istituzione Bologna Musei all’unanimità
[1] I musei dell’Istituzione sono suddivisi nelle seguenti aree: Area Archeologica, Area Arte Antica, Area Patrimonio Industriale e cultura tecnica, Area Musica, Area Storia e memoria e Area Arte Moderna e Contemporanea
[2] Il precedente bando è disponibile qui http://www.comune.bologna.it/media/files/avviso_direttore_istituzione_bologna_musei.pdf
[3] Art.13 Comma 4 “Gli incarichi dirigenziali sono assegnati a tempo determinato, salvo rinnovo espresso, entro la durata del mandato del Sindaco”
[4] D.LGS. 267 18/08/2000 art.110, comma 3 “I contratti di cui ai precedenti commi non possono avere durata superiore al mandato elettivo del sindaco o del presidente della provincia in carica”
Bando nuovo direttore
Istituzione Bologna Musei:
documento dei lavoratori
votato all’unanimità in assemblea [pdf]