Il Mondo al Contrario: i sindacati che peggiorano le proposte dell’A.C.
ovvero:
tra A.C. e CGIL CISL e UIL al peggio (per i lavoratori) non c’è mai fine
nuova assurda pagina di ”disunità sindacale”: CGIL CISL e UIL hanno firmato ieri un accordo peggiorativo rispetto alla proposta dell’A.C. (che invece era stata accettata dai lavoratori)
Forse in pochi conoscono la vicenda che ormai si trascina da 16 mesi dei 16 colleghi educatori dei Centri Anni Verdi (i cosiddetti CAV) e OfficinAdolescenti, ma la vicenda che li riguarda è allarmante perché dimostra ancora una volta a quale idea di rapporti sociali e di città l’Amministrazione Comunale si ispiri e per questo ci riguarda tutt*, lavorat* e cittadin*.
Ecco come è andata:
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Nel passaggio conseguente alla chiusura di ASP Irides decisa dal Comune di Bologna nel 2014 e senza esserne informati, gli educatori perdono l’indennità che percepivano in ASP Irides.
Le/i 16 collegh* erano assunt* da ASP Irides come educatori nei CAV, centri educativi pomeridiani periferici rivolti agli adolescenti -spesso provenienti situazioni disagiate- con compiti di supporto scolastico (compiti e studio), contrasto all’abbandono scolastico e alla violenza attraverso la formazione di comunità e l’organizzazione condivisa con i ragazzi di laboratori manuali ed espressivi di audio-videoinformatica, teatro, cucina, street art, nonché di attività sportive, uscite, gite, escursioni.
Insomma, uno di quei presidi pubblici che “resistono” e garantiscono le risposte più efficaci alle difficoltà e al degrado(quello vero…).
A ottobre del 2014, con l’accorpamento delle ASP, il Comune decide di reinternalizzare i servizi educativi all’interno della neonata Istituzione Educazione e Scuola e con essi i 16 educatori.
Fin qui, parrebbe una storia a lieto fine, ma purtroppo non è così: gli educatori, in virtù della natura e delle condizioni disagiate del loro lavoro (orario pomeridiano-serale, sedi di lavoro distaccate periferiche in situazioni spesso problematiche) ricevevano da contratto decentrato con ASP Irides un’indennità di 50 € mensili.
Indennità che, nel passaggio al Comune, scompare totalmente!
E senza nessuna preventiva comunicazione da parte dell’A.C. (obbligatoria nel caso di modifiche al livello di retribuzione), che invece ripete il ritornello del “tanto è sempre tutto pubblico, per voi non cambia nulla, anzi adesso tornate pure in Comune!”
La verità viene a galla con le nuove buste paga del Comune: i soldi semplicemente non ci sono più.
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A fronte di una lunghissima vertenza, a luglio 2015 l’A.C. fa una propostadi accordo che però viene negata alla visione di CUB COBAS e consegnata solo a CGIL CISL e UIL
A questo punto parte una vertenza dei lavoratori (da noi seguita e supportata) che porta alla presentazione da parte dell’A.C. di una proposta per sanare la situazione.
Incredibilmente però, tale proposta viene portata dal responsabile dei rapporti sindacali il 14 luglio all’interno di un tavolo tecnico dell’Istituzione Educazione e Scuola, in cui ovviamente si stava discutendo di tutt’altro (orari, procedure, organizzazione ecc.), senza una convocazione ufficiale ai sindacati e soprattutto senza la presenza di RSU CUB COBAS: come sempre, noi ai tavoli tecnici deleghiamo le/i lavorat* dei servizi ad andare a discutere e l’A.C. questo lo sapeva bene, in quanto da noi precedentemente comunicato.
Non solo: la proposta dell’A.C. viene sottoposta solo alle RSU di CGIL, CISL e UIL, escludendo esplicitamente tutte le altre sigle, alle quali NON VIENE NEMMENO FATTA VEDERE da parte dell’AC.
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CGIL CISL e UIL firmano, ma qualche giorno dopo unilateralmentedecidono di ritirare la firma.
Il tutto senza passaggi formali nell’Assemblea RSU e senza fornire ulteriori spiegazioni dell’incomprensibile scelta.
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CUB COBAS ingaggia allora una battaglia legale con il Comune per riuscire a visionare questa “misteriosa” proposta: a novembre l’A.C. cede e finalmente la proposta può essere fatta vedere ai lavoratori, i qualidecidono di accettarla.
CUB COBAS ha inviato una serie di diffide all’A.C. anche solo per riuscire a prendere visione della bozza d’accordo, riuscendo a farsi consegnare la misteriosa proposta solo nel mese di novembre.
E’ così che scopriamo l’A.C. propone che agli educatori venga estesa l’IPR di 50 € mensili destinata oggi agli/alle assistenti sociali.
Tale proposta, da noi sottoposta a* lavorat*, vede la loro approvazione all’unanimità (malgrado, essendo già nel 2015, vengano persi i 3 mesi del 2014).
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Ma qui nuovo colpo di scena: mentre come CUB COBAS (assieme ad USB e ADI) ci presentiamo a dicembre per firmare la proposta dell’A.C., CGIL CISL e UIL decidono di negare la firma, andando addirittura contro il volere espresso dai lavoratori.
Al tavolo di dicembre 2015 come CUB COBAS ci facciamo portavoce del’istanza de* lavorat* e ci dichiariamo pronti a firmare.
Ma incredibilmente CGIL CISL e UIL negano la firma.
Come sigla, chiediamo allora di andare ad accordo separato, assieme alle altre sigle che sono disposte a firmare l’accordo (ADI e USB).
Ma…
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L’A.C., invece di accettare le firme dei 3 sindacati disponibili, decide diRITIRARE LA PROPRIA PROPOSTA GIA’ APPROVATA DALLE/I LAVORATRICI/ORI, proponendone una economicamente peggiorativa del 40% (ammettendolo anche al tavolo ufficiale)
L’A.C. a questo punto, prima attacca violentemente la RSU CUB COBAS (all’elegante grido di “siamo stanchi di sorbirci le tue idiozie legali”), impedendogli di fatto il confronto sul merito, poi annuncia di ritenere “tale firma poco rappresentativa” e RITIRA LA PROPRIA PROPOSTA ACCETTATA DAI LAVORATORI, proponendone una “che ci rendiamo conto sia peggiore” (sempre parole dell’A.C. al tavolo), che prevede un’indennità di 30 € a lavoratore (invece di 50 €) e solo a partire dal 2016 (cioé perdendo anche il 2015, oltre che il 2014).
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E dopo 16 mesi, l’ultimo atto della farsa ieri 27 gennaio 2016:
questa proposta fortemente peggiorativa è stata accettata e firmata ieri da CGIL CISL e UIL
Per le lavoratrici e i lavoratori dei CAV e OfficinAdolescenti questo non è altro che l’ennesimo passaggio della incredibile vicenda di perdita di retribuzione causata da riorganizzazione aziendale: per loro chiediamo la piena solidarietà de* collegh* a supporto delle nuove azioni di mobilitazione.
Ma è fondamentale che ognuno di noi prenda coscienza, soprattutto quando alla prossima “riorganizzazione” vi ripeteranno che “non c’è problema, è sempre tutto pubblico, per voi non cambia nulla”.
PERCHÉ TUTTO STA GIÀ CAMBIANDO, PER TUTT*
per saperne di più leggi cobascomunebologna.it/pa/
[CUB COBAS]
Il Mondo al Contrario:
quando i sindacati
peggiorano
le proposte dell’AC
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