PeO: qualche precisazione sugli 80 euro
PER CHIARIRE COSA SUCCEDE NEL CASO IN CUI L’A.C. FINALMENTE SI ATTIVI SULLE PROGRESSIONI ECONOMICHE ORIZZONTALI
Ma se progredisco perdo gli 80 euro? Ci rimetto?
Queste domande serpeggiano da troppi giorni tra i colleghi: per fugare un po’ di ombre, nella tabella disponibile qui (a pagina 2), in giallo quelle categorie e livelli che, secondo le cifre dell’ultimo contratto nazionale, rischiano di non avere più diritto agli 80 euro.
80 euro che – ricordiamolo!- sono un bonus fiscale (uno sconto di 80 euro sulle tasse per dodici mesi) non strutturale, perché devono attendere il nuovo decreto annuale per vederne la riconferma.
In pratica non va a incrementare né la pensione, né il TFS/TFR …
Mentre la progressione è un aumento effettivo e fisso di stipendio che aumenta pensione, TFS/TFR con valenza anche sulla tredicesima mensilità.
Ricordiamo anche che solo il personale che supera i 26.000 euro annui perde il bonus mentre per chi va da 24.000 a 26.000 c’è un decalage (un calo proporzionale) del bonus: ad esempio se si raggiungono i 25.000 euro si ha un bonus di 40 euro mensili.
Gli 80 euro figurano come detrazione IRPEF, mentre le quote in più dovute alla PEO rientrano nell’imponibile.
Sarebbero oggetto di perdita degli 80 euro quindi SOLO gli attuali D2 ma, attenzione!: a fronte di una “perdita” di 960 euro, costoro ne ricaverebbero circa 2.300 euro in più all’anno e fissi.
Volendo poi contare Produttività, legge Merloni e qualche Indennità, forse qualche C4 e/o D1 ne perderebbe una piccola quota, a fronte di un fisso permanente.
Per dovere di chiarezza ricordiamo che A5, B7, C5 e D6 non sono oggetto di progressione essendo già al vertice della propria posizione.
Insomma, facciamo bene i nostri conti!