#elezioniRSU2022: I COBAS aumentano ancora al 10%! (e non è che l’inizio…)
La commissione elettorale (grazie Simona per il tuo lavoro, così un ringraziamento va a tutt gli/le nostr* scrutatrici/ori ai seggi) ha inviato i risultati definitivi delle elezioni RSU al Comune di Bologna, ma visto che sulla intranet del Comune di Bologna ancora non li troviamo, eccoli qua:
AFFLUENZA FINALE 54.7% (era il 64% nel 2018) -9.3%
CGIL voti 897 (erano 1164) 35,5% (-4%) 18 RSU (-2)
SGB voti 478 (erano 520) 18,9% (+1,3%) 10 RSU (+1)
UIL voti 273 (erano 267) 10,8% (+1,7%) 6 RSU (+1)
CISL voti 268 (erano 275) 10,6% (+1,3%) 5 RSU (=)
COBAS voti 252 (erano 242) 10% (+2%) 5 RSU (+1)
ADI voti 133 (erano 250) 5,3% (-3,2%) 3 RSU (-1)
CSE voti 114 (erano 231) 4,5% (-3,3%) 2 RSU (-2)
SNATER voti 111 (nuovo) 4,4% 2 RSU
I COBAS crescono ancora!
Come si può vedere, i COBAS sono tra le uniche due liste che crescono come numero di voti, ed è in assoluto quella che cresce di più, passando dall’8% al 10% e da 4 a 5 delegati.
Questo risultato straordinario per un sindacato fatto unicamente da* lavorat* è stato ottenuto grazie al lavoro de* nostr* RSU negli ultimi 4 anni, ma anche al contributo di tutt* le/i nuovi candidat*.
Infatti i COBAS, oltre a confermare il loro radicamento nei Musei, nelle Biblioteche e nei Lavori Pubblici (dove è stato riconfermato l’RSU uscente Gabriele), ottengono risultati storici nel Servizio Sociale (dove con 2 RSU elette – Simona Giulia e la riconfermatissima Elisabetta, che triplica le sue preferenze – diventiamo il primo sindacato) e nei Nidi, dove le nostre candidate Arianna e Sandra hanno ottenuto il primo e terzo posto come numero di preferenze nel settore.
Quindi tutto bene? Beh, non proprio…
Se come lista potremmo cantare vittoria (e una volta tanto permetteteci di farlo ;-), dobbiamo però registrare il crollo dell’affluenza ai minimi storici, passata dal 64% al 54%, con più di 2000 collegh* che non sono andat* a votare.
E questo è un problema sul quale tutte le sigle sono chiamate a riflettere.
La ragione principale è certamente legata alla disaffezione verso la RSU, dovuta al fatto che purtroppo la componente maggioritaria (a partire dalla CGIL, che subisce il calo più vistoso, con quasi un quarto dei voti persi dal 2018 ad oggi) da più di 3 anni e mezzo ha deciso di non parteciparvi, congelandone di fatto la possibilità d’azione ed escludendo i loro stessi eletti dai tavoli di trattativa.
Al contrario, nonostante il crollo dell’affluenza, i sindacati di base (COBAS ma anche SGB, con cui ci congratuliamo per l’aumento del numero di delegat* da 9 a 10) hanno invece rafforzato la loro rappresentanza sindacale, grazie a un intenso lavoro di coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori, portando le istanze raccolte nelle assemblee rigorosamente fuori dall’orario di lavoro (e a questo proposito ricordiamo che i sindacati maggioritari hanno negato ben 3 assemblee richieste dal personale con la raccolta firme prevista dal regolamento) e senza contare sugli spazi, le strutture, i mezzi e le ingenti risorse di cui dispongono i sindacati confederali.
E ora?
Ora occorre far funzionare subito la RSU in vista dei prossimi tavoli di contrattazione decentrata e ricostituire le RLS, che saranno ancora più cruciali in una situazione pandemica non ancora risolta.
Perché dopo 2 anni di emergenza che hanno compresso le relazioni sindacali dividendoci – non solo fisicamente – occorre ripartire subito restituendo a* lavorat* il diritto ad assemblee in orario di lavoro a cui tutte le sigle presenti in RSU possano partecipare.