Attività estive 9-36 mesi: l’A.C. chiude ogni possibilità di trattativa (nel silenzio di CGIL CISL e UIL)
Non è facile trovare le parole adatte per raccontarvi quello che è accaduto oggi al tavolo sindacale (durato tre ore) sulle “attività estive” dedicate a* bambin* da 9 a 36 mesi.
Nella prima ora la Dott.ssa Pepe ha sostanzialmente illustrato il protocollo di sicurezza (che starebbero ultimando). Un libro dei sogni che (anche se vorremmo essere smentiti dai fatti) non sarà assolutamente attuabile a due settimane dall’avvio delle “attività estive” o “servizi educativi estivi” (e l’incertezza sul nome è già emblematica dello stato confusionale in cui versa l’amministrazione).
L’amministrazione promette mascherine, visiere, occhiali, gel, termoscanner, tettoie per l’ombra e ogni genere di comfort ma non ha risposto alla nostra precisa domanda sull’effettivo avvio degli ordini per le forniture e sulla loro certa disponibilità entro l’avvio del servizio.
Non ci è dato sapere, inoltre, come sarà garantita la distanza tra i gruppi di 5 bambini mentre la formazione non sarà fatta a tutto il personale ma solo ad alcuni referenti, mentre collaboratrici e collaboratori “faranno da supporto a tutti i gruppi” della singola struttura, facendo venire meno le condizioni per un corretto tracciamento dei contatti in caso di contagio. Nessuna risposta chiara su precari e sostituzioni.
Ma la sorpresa arriva sul finale.
L’impegno lavorativo richiesto sarà per tutte e tre le settimane che vanno dal 6 al 24 luglio per ragioni -ci raccontano- di “continuità educativa” e senza che sia prevista alcuna incentivazione!
Abbiamo contestato l’obbligatorietà del servizio per il personale dei nidi ma la dott.ssa Pepe ci ha risposto che sarebbe previsto dal CCNL, senza portare però alcun riferimento normativo.
A tal riguardo ricordiamo che l’art. 31 del CCNL 2000 prevede che attività ulteriori rispetto alle 42 settimane debbano essere oggetto di concertazione con le organizzazioni sindacali e l’incentivazione di una vera e propria trattativa!
Su questo ci allarma il silenzio assordante e complice di CGIL CISL e UIL sia al tavolo che nel volantino pubblicato poche ore fa nelle loro pagine social.
Viste le posizioni già espresse da CGIL CISL e UIL, proponiamo fin da subito ad ADI ed SGB il coinvolgimento del personale dei nidi in un’assemblea in videoconferenza da indire a breve per decidere e dare avvio ad una serie di iniziative comuni (fino allo stato di agitazione) per contrastare con forza la scelta unilaterale dell’amministrazione che, oltre a compromettere gravemente le prerogative sindacali, non risponde ai criteri minimi di qualità del servizio, sottovaluta il rischio epidemiologico e offende la dignità professionale de* lavorat*.